Taglio Assegno Unico? E’ una fake news. Il Moige : per ogni figlio una famiglia spende 10.000 euro all’anno

Scritto da il 30 agosto 2024

Taglio Assegno Unico? E’ una fake news. Il Moige : per ogni figlio una famiglia spende 10.000 euro all’anno

Negli ultimi giorni, sono circolate voci riguardo a possibili tagli all’assegno unico per i figli, ma queste notizie sono state categoricamente smentite da esponenti del governo italiano. I ministri Eugenia Roccella e Giancarlo Giorgetti hanno entrambi affermato che non ci sarà alcuna riduzione dei fondi destinati alle famiglie. La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Roccella, ha sottolineato che il governo non sottrarrà mai un solo euro alle famiglie, evidenziando l’importanza che queste rivestono per l’esecutivo. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha definito “fantasiosa e senza alcun fondamento” l’ipotesi di tagli agli assegni per i figli, ribadendo che la manovra è ancora in fase di elaborazione. Anche la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha invitato a diffidare di ricostruzioni fantasiose riguardanti la manovra finanziaria ancora in discussione.

In questo contesto, il Moige (Movimento Italiano Genitori) ha espresso la sua preoccupazione per l’attuale emergenza denatalità e ha auspicato che si riconosca il ruolo cruciale delle famiglie come motore della società. Antonio Affinita, direttore generale del Moige, ha sottolineato che il costo medio per crescere un figlio si aggira intorno ai 10.000 euro annui, un dato che dovrebbe essere preso in considerazione per sviluppare politiche fiscali più favorevoli alle famiglie, che si trovano sempre più in difficoltà economiche.

 

I VARI MODELLI NEL MONDO

L’Italia sta esplorando nuove strategie per incentivare la natalità, tra cui la proposta del ministro Giorgetti di azzerare le tasse per le donne con figli, una misura che ricorda in parte il modello ungherese, ma che si distingue dai modelli prevalenti in Europa occidentale, dove l’accento è posto sull’integrazione tra lavoro femminile e servizi di supporto.

Modello Ungherese
L’Ungheria, sotto la guida di Viktor Orban, ha adottato un approccio orientato principalmente alle agevolazioni fiscali per le famiglie con più figli. Le misure includono:
Esenzione a vita dalla tassa sui redditi per le donne con almeno quattro figli.
Prestiti a interessi ridotti per le donne under-40 che si sposano per la prima volta.
Sgravi fiscali e un sostegno per il pagamento dei mutui per le famiglie con almeno due figli.

Questo approccio ha prodotto un leggero aumento del tasso di natalità, ma si basa su un contesto di bassa occupazione femminile e privilegia incentivi fiscali piuttosto che la creazione di servizi di supporto.

Modello dell’Europa Occidentale
In paesi come Svezia, Francia e Germania, l’incremento della natalità è stato affrontato con politiche volte a favorire la conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Ecco come:

Germania: Ha incrementato la natalità attraverso ingenti investimenti nei servizi per l’infanzia, come asili nido gratuiti, che permettono alle madri di rimanere attive nel mondo del lavoro. Inoltre, offre assegni familiari generosi come il Kindergeld e l’Elterngeld

Francia: Si distingue per un ampio accesso agli asili nido (circa il 50% dei bambini li frequenta) e per un sistema di sgravi fiscali che favorisce l’occupazione femminile. L’Allocation Familiale fornisce un sostegno finanziario continuo per le famiglie con figli.

Spagna: Ha introdotto un congedo di paternità di 16 settimane, che è molto più lungo rispetto ad altri paesi europei, inclusa l’Italia, per promuovere la condivisione dei compiti domestici e supportare l’occupazione femminile.

Il modello ungherese può produrre risultati immediati sugli indicatori di natalità grazie alle agevolazioni fiscali, ma senza un adeguato sistema di servizi di supporto, come quelli presenti nei paesi dell’Europa occidentale, l’efficacia a lungo termine può essere limitata. In paesi come Germania e Francia, l’incentivo al lavoro femminile e l’accesso ai servizi per l’infanzia sono stati fondamentali per aumentare il tasso di natalità e garantire una crescita sostenibile nel tempo.

 


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