Pacchioni: “Ho visto il solito Conte. Deciderà chi fa restare, all’Inter minacciò le dimissioni! Da Osimhen a Lukaku? Un passo indietro…”
Scritto da Giovanni Annunziata il 27 giugno 2024
A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Paolo Pacchioni, giornalista di RTL 102.5:
“Conte si è presentato subito con l’aspetto di chi dice ‘Qui comando io’. Non è un tattico formidabile ma tiene tutti sulla corsa, sa far rendere i giocatori al di sopra del proprio valore. Bisogna essere sempre concentrati, sul pezzo con lui. Una cosa che è mancata lo scorso anno, la squadra si era seduta. Garcia non aveva applicato un pugno di ferro. Non che fosse facilissimo. Dopo lo scudetto o hai una personalità forte come quella di Conte o fai fatica. Ho visto il solito Conte, è già teso e concentrato, con lo stomaco chiuso per mercato e l’inizio del mercato. Lui si sdraierà davanti la porta per non far andare via chi deciderà che dovrà restare. Lui è sempre stato così, quando voleva Lukaku all’Inter ha minacciato le dimissioni nel bel mezzo della tournée. È fatto così. La prova di ieri di Kvara ci fa capire perché voglia tenerlo a Napoli. Al di là dell’impegno serve il guizzo di talento che Kvara è in grado di portare. Conte non vuole rinunciare, dopo a Osimhen, anche al secondo top player. Sarebbe difficile far passare il concetto di asticella alta in quel caso. Per quanto riguarda Di Lorenzo la questione è più di leadership, spogliatoio. Una squadra può fare a meno tecnicamente di lui, ma non della figura che rappresenta. Da Osimhen e Lukaku sarebbe un passo indietro, anche se Lukaku con Conte si è sempre espresso al meglio. Fa della sua forza fisica il suo punto chiave, poi lavora per i compagni, per la squadra. La differenza è che se Osimhen se sta bene ha numeri tecnici più alti, Lukaku è il centravanti e forte che fatichi a buttare giù che se è in giornata non lo fermi. Ma non riesce ad andare al di là di questo. Nell’ultimo periodo mi ha dato l’impressione che quando si alza il livello tende a scomparire. Nell’ultimo all’Inter e in quello alla Roma, però lì era senza Conte. Nazionale? Non abbiamo un centravanti convincente da un po’. Scamacca ha convinto con l’Atalanta, ma lì arrivavano 10-15 palloni buoni a partita visto il gioco, con l’Italia ne ha meno. Capisco però se Spalletti dice che è pigro, Gasperini che gli dava del non campione e lo vedo da quel tacco appena entrato in campo. Retegui è di un livello inferiore ma almeno ci mette l’anima. Raspadori mi è piaciuto di più di altri. La Nazionale non ci lascia molto ottimisti. Il gol di Zaccagni ci ha salvati, come terza saremmo usciti. La Svizzera è collaudata, organizzata. Sarà una bella partita”.