Napoli, 18enne ucciso: forse un gioco finito male
Scritto da Valentina Ripa il 9 novembre 2024
Si pensava a un agguato. A una vera e propria esecuzione, viste le modalità: un colpo alla testa, in fronte, poco prima dell’alba, nel centro storico di Napoli. Sembrava una vicenda già raccontata la morte di Arcangelo Correra, morto stamattina a soli 18 anni. E invece, con il trascorrere delle ore, la storia è cambiata. E così, se le indagini confermeranno tutto, l’ennesimo ragazzo che ha perso la vita violentemente tra Napoli e provincia, il terzo in soli 17 giorni, sarebbe morto per un ‘gioco’ finito male. Poco prima delle 5 Arcangelo, incensurato, era con altri due amici tra cui un suo parente, il fratello minore di Luigi Caiafa, un ragazzo ucciso nel 2020 nel corso di una rapina da un poliziotto. I ragazzi stavano maneggiando la pistola quando è partito un colpo che ha raggiunto la vittima alla testa. In particolare, forse per testare l’arma, avrebbero “scarrellato” e sarebbe stato espulso anche un proiettile, trovato a terra, sul posto. Questa, almeno, la versione dei fatti al vaglio della Squadra mobile che sta indagando. Quello che è certo è che a morire è stato un altro ragazzo, solo di qualche anno più grande del quindicenne Emanuele Tufano, ucciso nella notte tra il 23 ed il 24 ottobre nel corso di una sparatoria tra adolescenti nel pieno centro di Napoli. Pochi giorni dopo, ancora di notte, tra il 1 ed il 2 novembre, questa volta in provincia, a San Sebastiano al Vesuvio, è invece scoppiata una lite per una scarpa pestata. Ancora armi, ancora spari e ancora un morto, Santo Romano, 19 anni: il ragazzo che ha confessato quell’omicidio ha 17 anni. E oggi la fine della vita di Arcangelo, che era legata a quella di un altro giovanissimo morto ammazzato, Luigi Caiafa, la stessa fine che pochi mesi dopo fece anche suo padre.