Matteo Legittimo: “Nessuno si aspettava un campionato del genere dalla Salernitana”

Scritto da il 13 marzo 2024

A Radio Punto Nuovo, nel corso di “Punto Nuovo Sport”, è intervenuto Matteo Legittimo. L’ex giocatore della Salernitana ha parlato della difficile stagione che vede protagonista i granata, ma anche del suo passato con la maglia del Cavalluccio.

Matteo Legittimo: “Salvezza? Tutto da decidere”

Difensore classe ’89, Matteo Legittimo cresce nel settore giovanile del Lecce. Con la Salernitana gioca nella stagione 2010-2011, dove raccoglie 21 presenze e mette a segno una rete. In quell’annata, non priva di difficoltà a livello societario, la Bersagliera sfiorò la promozione in Serie B.

La Salernitana sembra destinata ad una retrocessione inaspettata. Una situazione che ha dimostrato una volta di più quanto sia importante remare tutti nella stessa direzione, altrimenti il fallimento è da mettere in conto.

«Penso che nessuno si aspettasse un campionato del genere da parte della Salernitana. Le ambizioni erano diverse, soprattutto dopo lo scorso anno, dove la salvezza arrivò in anticipo. Non conosco le dinamiche dello spogliatoio, ma qualcosa non è andato nel verso giusto e ora si pagano le conseguenze».

Anche a Lecce non tira una buona aria. Se due giocatori litigano in campo, non vengono licenziati, ma se il gesto deprecabile è dell’allenatore, funziona un po’ diversamente. Non ti sembra sia una delle ipocrisie del calcio oggi?

«Purtroppo in Italia si va dietro alle dicerie, si pensa poco alle cose reali. D’Aversa è incappato in un episodio spiacevole, forse dettato dalla rabbia, dalla sconfitta in uno scontro salvezza e non è riuscito a rimanere calmo. Sono cose che non devono succedere, non devono accadere, bisogna sempre dare l’esempio a chi segue da casa».

Anche i salentini sono stati risucchiati nella lotta salvezza dopo un’ottima prima parte di campionato.

«Il campionato in bassa classifica è tutto da decifrare. Purtroppo la Salernitana è staccata dalle altre, ma sicuramente sarà una lotta aperta fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata. Sarà una battaglia tra quelle ultime cinque-sei che vediamo ora in classifica».

Eri in una Salernitana fatta di uomini veri, che senza mezzi economici fece parlare di sé l’Italia accarezzando la promozione in B, poi svanita.

«Quell’anno è sempre piacevole ricordarlononostante le difficoltà incontrate. Purtroppo perdemmo la finale con il Verona, ricordo bene. Eravamo favoriti, secondo me, e con una società forte alle spalle avremmo vinto noi. Quell’anno ci ricompattammo tutti e fu una grande stagione».

Oggi quanto in basso nella scala del calcio bisogna scendere per ritrovare quei valori?

«Purtroppo cambiano i tempi, cambiano le vicissitudini. Stagioni come quelle sono difficili da rivedere, e sarà difficile rivederle anche in futuro. Quei gruppi si creano solo una volta, secondo me. Ora è davvero difficile trovare un gruppo del genere».

Nel tuo passato c’è anche la Paganese. Nell’ultimo week-end ha perso contro un’altra tua ex squadra, la Fidelis Andria. Che ricordo conservi degli Azzurrostellati?

«A Pagani arrivai a gennaio, trovai Eziolino Capuano come allenatore e Cocchino D’Eboli come direttore. Mi trovai abbastanza bene, poi il presidente Raffaele Trapani mi trattò benissimo anche perché era la seconda esperienza. Lo ricordo sempre con affetto e quando ci vediamo ci salutiamo sempre»,


Avellino Benevento

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