INDOVINELLO – Son piccola, ma dal vulcano mi guardano in tanti, Con le mie sorgenti dono frescura ai passanti. Un monte m’abbraccia, un Vesuvio minaccia, Chi sono io, dimmi, nella mia fascia

Scritto da il 1 ottobre 2024

INDOVINELLO – Son piccola, ma dal vulcano mi guardano in tanti, con le mie sorgenti dono frescura ai passanti.
Un monte m’abbraccia, un Vesuvio minaccia, chi sono io, dimmi, nella mia fascia
Faccio rima con Fantasia, il mio nome è ….

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Sant’Anastasia: Tra Storia, Natura e Fede ai Piedi del Vesuvio

A pochi chilometri da Napoli, adagiata alle pendici del Monte Somma, si trova Sant’Anastasia, un comune che porta con sé il fascino di una lunga storia, intrecciata con la natura rigogliosa e la presenza del Vesuvio. Sebbene spesso associata ai rischi naturali per la sua vicinanza al vulcano, la cittadina è molto più di una semplice area a rischio eruzione: è un luogo di memoria storica, cultura religiosa e paesaggi naturali unici.

La Storia: Dall’Impero Romano al Comune Autonomo

Le prime tracce di vita a Sant’Anastasia risalgono all’età del bronzo, quando tribù nomadi frequentavano queste terre per la caccia. Ma fu durante il periodo romano che l’area visse uno sviluppo più organizzato. Testimonianze storiche, come quelle di Cicerone e Valerio Massimo, parlano delle dispute tra Nola e Neapolis per il controllo di questa terra fertile ai piedi del vulcano. A partire dall’antica colonia romana, il destino di Sant’Anastasia si legò a quello del Vesuvio e delle popolazioni che lo abitavano.

Durante il Medioevo, il borgo assunse il nome attuale grazie al culto della Santa Vergine Anastasia, venerata dai bizantini che si erano stabiliti in queste terre. Il toponimo si consolidò nei secoli successivi, passando attraverso diverse dominazioni, fino a raggiungere il periodo borbonico, che segnò una svolta per il comune. Fu infatti Gioacchino Murat, nel 1810, a decretare Sant’Anastasia come municipio autonomo.

Tra Sorgenti e Itinerari Naturalistici

Immerso nel Parco Nazionale del Vesuvio, Sant’Anastasia è uno dei pochi comuni a poter vantare itinerari naturalistici unici. Di particolare interesse sono le sorgenti dell’Olivella, che offrono un’oasi di freschezza in un contesto vulcanico. Queste sorgenti rappresentano una rarità per l’intero parco, e il percorso che conduce a esse si snoda tra i valloni che hanno modellato il territorio.

Oltre alla bellezza naturale, il comune offre una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli dal piazzale della Cappella di Sant’Angelo, meta di pellegrinaggio ogni 3 maggio. Un’ulteriore perla nascosta sono le sorgenti Chiatanelle, sconosciute persino a molti abitanti locali per la loro difficile accessibilità.

Il Santuario della Madonna dell’Arco: Un Pilastro di Fede

Sant’Anastasia è anche un importante centro di devozione mariana, grazie al Santuario della Madonna dell’Arco, secondo per rilevanza in Campania solo al Santuario di Pompei. Ogni anno, nel Lunedì in Albis, migliaia di pellegrini – i cosiddetti fujenti – si riversano al santuario per rendere omaggio alla Vergine, in un misto di religiosità e tradizione popolare.

Il santuario, originariamente sorto intorno a un’edicola votiva, oggi è un imponente complesso monumentale, che include la chiesa a croce latina, un coro in legno finemente intagliato e un museo dedicato agli ex-voto. È un simbolo di speranza e spiritualità che attira fedeli da tutta Italia, contribuendo a rafforzare il legame tra il comune e la fede cattolica.

Un Futuro Tra Natura e Prevenzione

Nonostante il rischio legato alla vicinanza del Vesuvio, Sant’Anastasia guarda al futuro con una combinazione di attenzione alla sicurezza e promozione del territorio. Inserita nella cosiddetta “zona rossa”, il comune ha già previsto piani di evacuazione in collaborazione con la regione Veneto, pronta a ospitare i cittadini in caso di eruzione.

Ma nel quotidiano, Sant’Anastasia vive il presente come una comunità vibrante, dove la bellezza naturale e il patrimonio culturale si fondono in un equilibrio unico. I suoi cittadini, legati alle tradizioni e alle radici storiche, continuano a valorizzare un territorio che, pur sotto la minaccia del Vesuvio, rimane un gioiello nascosto alle porte di Napoli.

Conclusione

Tra suggestivi scorci di natura, antiche leggende e fervore religioso, Sant’Anastasia rappresenta un esempio di come la storia e la natura possano convivere armoniosamente, anche in un territorio che porta su di sé il segno di una costante sfida naturale. Un luogo da visitare, scoprire e vivere, per chiunque desideri conoscere un pezzo autentico della Campania.


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