Gianni Fiorellino: per diventare musicisti serve lo studio, non solo Spotify o un Ipad
Scritto da Bruno Gaipa il 14 settembre 2024
Gianni Fiorellino: per diventare musicisti serve lo studio, non solo Spotify o un Ipad
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Gianni Fiorellino, artista napoletano con 31 anni di carriera alle spalle, è un volto noto della musica italiana, capace di coniugare passione e dedizione in ogni sua esibizione. Classe 1982, Fiorellino ha calcato palchi importanti come quello del Festival di Sanremo e, nonostante il lungo percorso artistico, continua a emozionarsi ad ogni nuovo incontro con il pubblico.
In occasione del concerto nella serata del debutto della Festa di San Nicola a Castello di Cisterna ha raccontato ai nostri microfoni il segreto della sua inesauribile energia sul palco: “Mi lascio andare sempre. Guardo in faccia la gente nuova che incontro e mi emoziono, perché ogni volta è come un nuovo inizio”. Per l’artista, il contatto con il pubblico non è mai routine, ma un continuo rinnovarsi, un’esperienza che riaccende ogni volta la passione per il suo mestiere.
Nonostante i decenni di esperienza, Fiorellino confessa di sentire ancora la stessa trepidazione che accompagnava i suoi primi passi nel mondo della musica. Quella passione si rinnova ogni volta grazie anche alla presenza dei suoi figli, Mattia e Lorenzo, che spesso lo accompagnano sul palco: “Ormai non posso più camminare da solo, loro aprono lo spettacolo e, all’insaputa di tutti, prendono il microfono e salgono sul palco”.
Durante l’intervista, Gianni Fiorellino ha anche parlato del rapporto con la musica, soprattutto per i giovani che sognano di intraprendere la carriera musicale. “Il talento è fondamentale, ma non basta”, ha affermato. “La formazione è essenziale, non si può diventare musicisti solo ascoltando musica su Spotify o utilizzando gli iPad. Serve studio, disciplina, andare a scuola, al conservatorio. Un artista deve essere preparato, è un obbligo”. Per lui, la musica è un cammino infinito: “Ogni giorno è come ripartire da zero, altrimenti ti arrugginisci”.
Fiorellino, pur essendo un credente, non ha riti particolari prima di salire sul palco. “Non ho una preghiera o segni di croce, il mio rapporto con Dio è personale e continuo. La fede è un dialogo che coltivo nei tempi che mi restano”, ha dichiarato con semplicità.
Concludendo l’intervista, ha voluto salutare gli ascoltatori di Radio Punto Nuovo, augurando all’emittente di continuare a crescere e a rinnovarsi, proprio come fa lui con la sua musica. E infine, un augurio: “Spero che possiate avere sempre il vento in poppa, per raggiungere non solo la Campania, ma tutta l’Europa e il mondo”.
Gianni Fiorellino, con la sua umiltà e il suo talento, continua a essere un punto di riferimento nel panorama musicale italiano, un artista capace di emozionarsi e di emozionare, sempre con lo sguardo rivolto al futuro, ma senza mai dimenticare le sue radici.