Febbre della linea bianca: l’ipnosi stradale che colpisce i viaggiatori

Scritto da il 23 giugno 2024

Febbre della linea bianca: l’ipnosi stradale che colpisce i viaggiatori

Immaginate di essere al volante, chilometri che scorrono sotto le ruote, il paesaggio che passa come una vecchia pellicola sgranata, e voi che, senza neanche accorgervene, siete in una specie di trance, rispondendo ai semafori e agli stop come se foste in modalità pilota automatico. Ma aspettate un attimo… chi sta davvero guidando? La vostra mente è altrove, magari sta ripassando la lista della spesa o la trama dell’ultima serie TV!

Questo strano stato mentale, conosciuto anche come febbre della linea bianca, è stato per la prima volta descritto nel 1921. Allora si pensava che gli automobilisti stessero, tenetevi forte, “dormendo con gli occhi aperti”! Otto anni dopo, lo psicologo americano Walter Miles ha ripreso il tema nel suo studio, e oggi sappiamo che, fortunatamente, non è proprio come se ci stessimo schiacciando un pisolino volante.

Il celebre psicologo Ernest Hilgard ci ha poi spiegato che l’ipnosi non è altro che uno stato alterato della coscienza, una sorta di dissociazione ipnotica. La nostra mente si divide: una parte resta concentrata sulla guida, l’altra vaga in chissà quali pensieri. Ed ecco che, arrivati a destinazione, ci ritroviamo a chiederci: “Ma come ci sono arrivato qui?”

Questo fenomeno può essere tanto affascinante quanto pericoloso. Sì, perché mentre noi siamo in modalità zombie al volante, potremmo non accorgerci di un cambiamento improvviso nel traffico o di una situazione imprevista, con conseguenze potenzialmente disastrose.

Quindi, come possiamo evitare di finire in questo stato di trance automobilistica? Ecco qualche dritta: mantenete gli occhi in movimento, controllate spesso gli specchietti retrovisori e laterali, e se avete compagnia, chiacchierate con i vostri passeggeri. Anche regolare la temperatura dell’abitacolo può aiutare a mantenervi svegli e vigili.

Quindi, la prossima volta che vi trovate al volante, ricordate: occhi aperti, cervello acceso e pronti a godervi il viaggio in piena consapevolezza. Alla fine, la strada è un po’ come la vita: meglio viverla appieno, non trovate?

 


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