Doppio cognome: ecco dove nasce l’abitudine Spagnola

Scritto da il 2 settembre 2024

Doppio cognome: ecco dove nasce l’abitudine Spagnola


Oggi ci addentriamo nel fantastico mondo dei cognomi spagnoli, quel magico regno in cui un cognome solo non basta mai. E non perché agli spagnoli piaccia complicarsi la vita, ma perché, come vedremo, c’è una tradizione secolare dietro questa stravaganza!

Avete mai incontrato uno spagnolo e pensato: “Wow, che nome pomposo!”? Tipo, “Carmen Martínez Gómez” o “José Rodríguez Pérez”. Vi siete mai chiesti come mai, mentre noi in Italia ci accontentiamo di un bel Rossi o Esposito, loro ne sfoggiano due con la disinvoltura di chi indossa un doppio petto? Ebbene, la risposta è semplice e affonda le radici nella storia, nella cultura e, diciamocelo, in una buona dose di praticità. Perché in Spagna, un cognome solo non ti definisce abbastanza; meglio metterne due, così, giusto per sicurezza.

Ma facciamo un passo indietro. Perché mai questa usanza? Tutto ha inizio nel XIX secolo, un’epoca in cui gli spagnoli, probabilmente stufi di confondere il cugino Juan con l’altro cugino Juan, decisero che era giunto il momento di mettere un po’ d’ordine nelle loro vite… almeno nei documenti anagrafici. E così nacque l’idea di aggiungere il cognome della madre a quello del padre, un po’ come dire: “Guarda, non voglio fare torto a nessuno, quindi mi prendo tutti e due i cognomi”. Una mossa diplomatica, se ci pensate.

E il bello è che questo sistema è tuttora in vigore. Quando in Spagna nasce un bimbo, la coppia può decidere l’ordine dei cognomi: prima il padre e poi la madre, o viceversa. Che romantico, vero? Immaginate la conversazione tra i genitori: “Tesoro, cosa ne pensi di mettere il mio cognome prima del tuo?” – “Ah, certo, amore mio, così tua madre avrà un motivo in più per dirmi che non faccio mai abbastanza per la famiglia!” Un’ottima strategia per iniziare una lunga e prospera vita matrimoniale!

Ma attenzione, perché qui arriva la chicca: se una coppia decide un ordine dei cognomi per il primo figlio, quel ordine varrà anche per tutti i futuri pargoli. Quindi, niente panico: non dovrete risolvere la stessa diatriba ogni volta che arriva una cicogna.

E poi, parliamoci chiaro, questo sistema ha anche i suoi vantaggi. Immaginatevi una famiglia con figli e nipoti sparsi per il mondo: grazie al doppio cognome, sapete subito da che parte della famiglia viene chi. “Ah, tu sei un Rodríguez Pérez! Dunque, tuo padre era…?” e così via, in un eterno gioco di collegamenti familiari degno di Sherlock Holmes.

E non dimentichiamo i casi emblematici! Prendiamo ad esempio il nostro caro Pablo Picasso. Lo sapevate che in realtà il suo cognome paterno era Ruiz? Ma chi se lo ricorda? Ha deciso di usare il cognome della mamma, “Picasso”, perché era decisamente più unico e faceva molto più effetto quando firmava i suoi capolavori. Che furbacchione, eh?

Ma non crediate che gli spagnoli siano gli unici a divertirsi così. Anche altri Paesi hanno le loro simpatiche regolette sui cognomi. In Italia, ad esempio, fino al 2016 eravamo fedeli alla tradizione del “solo cognome paterno”, ma ora anche noi possiamo sfoggiare la nostra doppia identità. E la Francia? Dal 2005 ci si può sbizzarrire e scegliere l’ordine che più ci aggrada, tanto per non far torto a nessuno. E poi c’è la Svezia, dove, se i genitori non trovano un accordo sull’ordine, si usa automaticamente il cognome della madre. 

Quindi, se incontrate un José Fernández López o una Maria García Sánchez, ricordate: c’è una storia, una tradizione e una dose di cultura dietro quei nomi!


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