Corruzione e truffa al sistema sanitario: 67 arresti tra cui 5 dirigenti medici Asl
Scritto da Laura De Gisi il 11 marzo 2025
Cinquanta euro per il certificato di morte naturale e settanta per il test del Dna in caso di cremazione: è questo il tariffario della truffa che oggi ha portato all’arresto, tra carcere e domiciliari, di 69 persone.
Tra i destinatari delle misure cautelari anche cinque dirigenti medici (che intascavano i soldi dalle imprese funebri) e diversi impiegati dell’Asl Napoli 1 Centro, oltre a impiegati comunali dell’ufficio di stato civile e una trentina di imprenditori delle pompe funebri (due dei quali nel frattempo deceduti) insieme con diversi intermediari.
L’inchiesta – che in due anni ha documentato, anche in video, 300 episodi – è stata illustrata nel corso una conferenza stampa a cui hanno preso parte il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, il procuratore aggiunto Sergio Amato.
Decine di kit per l’esame del Dna dell’Asl Napoli 1 Centro sono stati sequestrati stamattina dai militari del Nas negli uffici delle imprese nel corso delle perquisizioni eseguite contestualmente alla notifica degli arresti.
Oltre ai kit sequestrate somme in denaro da quantificare e oltre 30mila euro come disposto dal decreto del gip.
Il distretto sanitario nel quale si è concentrata l’attività investigativa è quella della zona del Chiatamone, a Napoli, dove in passato già erano emersi episodi relativi ai cosiddetti falsi invalidi.