Colantuono: “Salerno merita la Serie A tutta la vita”

Scritto da il 20 maggio 2024

Stefano Colantuono parla della partita vista dalla panchina, quella che ha visto la sua Salernitana alzare bandiera bianca con il Verona che, per la seconda volta, esulta per un traguardo centrato sul prato dello stadio “Arechi”. L’unica nota lieta della serata è la storia della famiglia Fusco: dopo papà Luca e lo zio Enzo, esordio per Gerardo che ha anche fatto vedere buoni numeri.

Per il resto cala il sipario sull’ultima gara casalinga, e dire che era iniziato con la solita maestosa scenografia della Curva Sud Siberiano, tutto poi finito con Candreva, a confronto con gli ultras, e ‘cacciato’ nel peggiore dei modi, sotto una pioggia di fischi ed altro.

Le dichiarazioni di Colantuono

«Il primo tempo non mi è piaciuto in virtù della gara di Torino. Sono un po’ arrabbiato, c’è stato un crollo mentale, qualcosa si è fatto nel secondo tempo, ma poca roba».

«Io faccio parte del club, ho un contratto. La prossima settimana parleremo e vedremo che cosa si farà. Questa è stata una parentesi che io ho dedicato in quanto il club ne aveva bisogno».

«È la società che decide quale sarà il futuro, e i tifosi non si possono che ringraziare. Fare una scenografia come quella di oggi a fronte di una retrocessione già sancita è un lusso. Questa è una piazza che merita la Serie A tutta la vita e l’ha dimostrato».

«Felice per Gerardo (Fusco, ndr), qualche volta ci scherziamo io e il padre. È un ragazzo che si impegna tanto, era già un leader con la Primavera».


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