C’era un ragazzo cresciuto in via Gluck: la storia del pezzo di Celentano
Scritto da Bruno Gaipa il 14 gennaio 2025
C’era un ragazzo cresciuto in via Gluck: la storia del pezzo di Celentano
C’era una volta un ragazzo cresciuto in una piccola casa nella periferia milanese, immersa nel verde. Questo giovane, con la sua famiglia, abitava al civico 14 di via Cristoforo Gluck, una strada che oggi è simbolo di un’epoca che non c’è più. Quel ragazzo era Adriano Celentano, e nel 1966 raccontò la sua storia in una ballata che ha fatto il giro del mondo: “Il ragazzo della via Gluck”
La canzone è una finestra sul passato, in cui Celentano narra il passaggio dal verde della periferia all’urbanizzazione selvaggia, con un tono nostalgico e un messaggio ambientalista, innovativo per quei tempi. «Là dove c’era l’erba ora c’è una città», canta, lasciando trasparire il rimpianto per un’infanzia semplice, stravolta dall’avanzata del cemento.
Dal Festival di Sanremo al successo mondiale – Incredibilmente, quando Celentano porta il brano a Sanremo nel 1966, viene eliminato dopo la prima serata. Ma il pubblico riconosce subito il valore del pezzo, e il 45 giri vola in cima alle classifiche, diventando il secondo disco più venduto in Italia in quegli anni. Da lì, il brano si trasforma in un classico, reinterpretato da artisti di tutto il mondo e tradotto in svariate lingue.
Un simbolo di Milano e oltre – Oggi, “Il ragazzo della via Gluck” è una delle canzoni più iconiche di Celentano, nonché una delle prime in Italia a trattare tematiche ambientali. Ha ispirato generazioni e continua a essere un simbolo di Milano, accostata a brani storici come “O mia bela Madunina”.
Foto: Copyright © 2013 Lino Petito.