Avellino, fiatone e gambe pesanti: 6-4 al Casalbordino
Scritto da Dino Manganiello il 26 luglio 2023
Le gambe pesanti, i carichi di lavoro che si fanno sentire, qualche assenza, tre pali centrati (due dal dischetto) ma anche troppi gol presi da una formazione di Eccellenza nonché grosse difficoltà dietro e nel costruire gioco in un primo tempo dove sono state impiegate quasi tutte le ‘prime linee’. Buone invece le risposte dei ‘rincalzi’ mentre preoccupa Sgarbi, toccato duro alla mezzora della ripresa (fin lì molto molto bene) e costretto ad uscire con una caviglia in disordine.
Al ‘Degli Angeli’ di Palena contro il Casalbordino, in chiusura del decimo giorno di ritiro precampionato, contrassegnato anche dall’arrivo di uno degli esuberi, Agostino Rizzo, e del presidente della Idc, Giovanni D’Agostino, è finita 6-4 per l’Avellino (primo tempo 3-4). Gli uomini di Rastelli sono andati a segno con Benedetti, Marconi (doppietta, uno su rigore), Dall’Oglio, Falbo e Plescia mentre autentico mattatore del match è risultato il classe 2002 degli abruzzesi, Valerio Finizio (38 gol la scorsa stagione in Eccellenza, 66 negli ultimi due anni), autore di mille irresistibile sgroppate e di un poker (il quarto centro dal dischetto) nella prima frazione.
Al pronti-via il tecnico di Pompei ha proposto, nel 4-3-1-2, Ghidotti tra i pali, Cancellotti e Tito sulle corsie esterne, Benedetti-Moretti coppia centrale dietro, Palmiero play con Matera (preferito a Dall’Oglio) e Maisto ai suo lati in mediana, D’Amico sulla trequarti e Marconi con Patierno (per la prima volta insieme) davanti. Molti gli assenti: Mazzocco, Russo (fresco di rinnovo fino al 2025) e Trotta alle prese con il recupero dai rispettivi problemi fisici nonché Varela, D’Angelo e Mulé, impegnati a smaltire lievi noie derivate dai carichi di lavoro.
Nella prima frazione Avellino subito in difficoltà di fronte alla buona gamba di un avversario molto aggressivo, tignoso, determinato. Un po’ tutti sotto tono, i biancoverdi, soprattutto Matera, Benedetti e Tito, presi puntualmente d’infilata sul loro lato, quello mancino (non a caso i gol dei giallorossi sono arrivato tutti da lì). Anche nervosi, i Lupi. Che hanno cominciato pian piano a provarci sugli esterni, vero, palesando però grosse difficoltà ad innescare i tre attaccanti, soprattutto per vie centrali. Non a caso le reti biancoverdi (e una traversa di Marconi al 42′) sono arrivati su palle da fermo. Abulico Patierno, che ha anche fallito al 47′ un calcio di rigore (palo), poco incisivo D’Amico.
Nella ripresa dentro tutti gli altri, con quattro ragazzi della Primavera, Casarini centrale di difesa, Dall’Oglio centro-sinistra in mediana e davanti la coppia formata da Plescia (anche lui ha preso un palo su rigore) e Sgarbi. Più volitivi i biancoverdi, forse un po’ troppo sbilanciati in avanti, con il fianco di conseguenza esposto alle ripartenze avversarie. Bene comunque i ragazzini e Dall’Oglio. Benino Falbo, male Ricciardi. Dopo l’uscita per infortunio di Sgarbi, i Lupi hanno giocato per poco più di 20′ in dieci uomini.
Sabato terzo ed ultimo test in Abruzzo, contro il Chieti (serie D) di Matteo Ardemagni. Visto il gemellaggio dei supporters teatini con quelli della Salernitana, si attendono le indicazioni della questura di Chieti per predisporre al ‘Degli Angeli’ di Palena un adeguato servizio d’ordine. In due parole, non c’è allarme rosso, ma la situazione è attenzionata.
Intanto la presenza del figlio del patron apre scenari importanti in merito a possibili sviluppi di mercato, a questo punto anche in tempi brevi, dopo il più che probabile summit con il suo Perinetti-Condò.