Aggressione a Napoli, arrestati tre di CasaPound
Scritto da Laura De Gisi il 18 gennaio 2024
Tre esponenti napoletani di CasaPound sono finiti ai domiciliari e ad un quarto è stato notificato un divieto di dimora, nell’ambito di una inchiesta sull’aggressione subita a Napoli nell’ottobre scorso da un fotografo che indossava una spilla con un logo antifascista sul giubbotto.
L’uomo fu immobilizzato, minacciato con un coltello, colpito a calci e pugni per portargli via il giubbotto. Le indagini della Digos, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, Gruppo antiterrorismo, hanno permesso di individuare gli indagati tramite l’analisi delle telecamere di videosorveglianza.
In seguito all’aggressione, all’uomo che indossava il giubbotto fu diagnosticato in ospedale un severo trauma cranico.
Gli arresti domiciliari sono stati notificati dalla Digos di Napoli a Vittorio Acuto, 34 anni, Paolo Primerano, 39 anni, ex guardia giurata, dipendente del ministero dei beni culturali, e a Taras Buha, 28 anni, ritenuto legato a fazioni neofasciste ucraine e collaboratore del console ucraino a Napoli. Divieto di dimora nella provincia di Napoli invece per il fratello gemello di Vittorio Acuto, Roberto Acuto, 34 anni, segretario cittadino di CasaPound, entrambi, sempre secondo gli inquirenti, legati a gruppi ultras della Curva A della tifoseria del Napoli.
Secondo quanto si è appreso solo i quattro italiani hanno preso parte alla manifestazione ad Acca Larentia mentre i fratelli Acuto si sarebbero recati lo scorso novembre alle celebrazioni del movimento greco di estrema destra Alba Dorata. I gemelli però sono stati bloccati e rispediti in Italia dalle forze dell’ordine elleniche. Durante le perquisizioni a casa di Primerano, nella provincia di Caserta, la Digos ha trovato, tra l’altro, e sequestrato una cartucciera di un mitragliatore da guerra contenente 55 bossoli.