Al contadino non far sapere…

Scritto da il 15 aprile 2025

Al contadino non far sapere…

Un Proverbio con la Puzza Sotto il Naso (Ma Non Troppo!)

Oggi ci addentriamo in un meandro gustoso della nostra saggezza popolare, un detto che sa un po’ di muffa ma che, vi assicuro, ha ancora molto da raccontare. Parlo del celeberrimo: “Al contadino non far sapere quant’è buono il formaggio con le pere!”

Ora, se avete nonni o zii un po’ “vintage”, sicuramente vi sarete imbattuti in questa perla di saggezza contadina… o presunta tale! Ma diciamocelo chiaramente: ai giorni nostri, chi si sognerebbe mai di nascondere a qualcuno la bontà di un bel pezzo di formaggio in compagnia di una pera succosa? È come tenere segreta la ricetta della carbonara perfetta! Un sacrilegio!

Eppure, questo proverbio ha una storia più lunga di un giorno senza pane, e per capirla, dobbiamo fare un piccolo salto indietro nel tempo, quando le pere non erano così democratiche e il formaggio aveva un’aura decisamente più “terra terra”.

Diciamo che i proverbi sono un po’ come i nonni: depositari di antiche usanze, abitudini e, diciamocelo, a volte anche di qualche “credenza popolare” un po’ bizzarra. Ma proprio per questo sono affascinanti!

Oggi formaggio e pera li troviamo spaparanzati felicemente su crostini chic, in risotti da chef stellato, insomma, un’accoppiata vincente! Ma sappiate che un tempo le cose non stavano proprio così. Il formaggio era il re della tavola “easy”, il cibo del popolo, mentre la frutta, beh, la frutta era un lusso, roba da signori con la puzza sotto il naso (e magari qualche albero di pero in giardino!).

Per anni, si è pensato che questo proverbio fosse nato proprio quando qualcuno, tra i nobili, ha scoperto questa delizia “formaggiosa-fruttata” e, per non sminuire il formaggio, elevandolo al loro livello, abbia pensato bene di tenerselo per sé. Un po’ come dire: “No, no, caro contadino, tu continua pure con la tua polenta, queste prelibatezze non fanno per te!”. Un atteggiamento un po’ snob, non c’è che dire!

Ma attenzione, perché qui arriva il colpo di scena, la “svolta gourmet” della nostra storia! Secondo recenti studi, sembra infatti che, ai tempi del Medioevo, i nutrizionisti (o presunti tali!) pensassero che lo stomaco dei contadini, abituato a una dieta più “rustica”, non fosse in grado di reggere accostamenti un po’ azzardati come formaggio e pere. Una sorta di “sensibilità alimentare” ante litteram, insomma!

Quindi, quel “non far sapere” non era tanto un atto di egoismo nobiliare, quanto un maldestro tentativo di “proteggere” lo stomaco del povero contadino! Un po’ come dire: “Amico mio, fidati di me, queste cose buone per te sarebbero indigeste!”. Che dire, un gesto paternalistico… con un retrogusto un po’ strano!

Ma come si usa oggi questo proverbio nella nostra vita quotidiana? Beh, principalmente in due modi, entrambi con una punta di ironia, ovviamente!

Il primo è quando qualcuno cerca di farci la “cresta” su qualcosa che in realtà conosciamo benissimo. Un po’ come se il meccanico cercasse di spiegarci come funziona il motore della nostra auto, quando magari siamo noi ad averlo smontato e rimontato mille volte! In quel caso, potremmo rispondere con un bel: “Ma va là, al contadino non far sapere…”.

Il secondo significato è legato al concetto di segreto o di esclusiva. Se una cosa è buona e la sanno in pochi, mantiene un certo valore. Se la sanno tutti, beh, perde un po’ del suo “fascino proibito”. Un po’ come quella spiaggia nascosta che amiamo tanto: finché la conosciamo solo noi, è un paradiso; se la scoprono tutti, diventa un affollato stabilimento balneare!

Alla prossima e buon appetito!


Avellino Benevento

Radio Punto Nuovo

Current track
TITLE
ARTIST

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi