Teresa Manes porta il suo messaggio contro il bullismo nelle scuole

RIASCOLTA DA QUI L’INTERVISTA

Teresa Manes, Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, continua la sua missione di sensibilizzazione contro il bullismo e il disagio giovanile attraverso il suo libro “Andrea, oltre il pantalone rosa”, pubblicato da Graus Edizioni. L’opera racconta la struggente storia di suo figlio Andrea, vittima di bullismo, trasformando una tragedia personale in un potente strumento di cambiamento sociale.

“Quel pantalone rosa è diventato il simbolo contro il pregiudizio,” spiega Manes durante l’intervista ai nostri microfoni. “Prima di essere ucciso dal bullismo, mio figlio è stato ammazzato dal pregiudizio stesso.” Una riflessione profonda che sottolinea come gli stereotipi e i preconcetti possano avere conseguenze devastanti sulla vita dei giovani.

Nel libro, l’autrice affronta temi cruciali come il silenzio e l’indifferenza, che considera forme di violenza tanto pericolose quanto il bullismo diretto. Manes evidenzia l’importanza del dialogo aperto nelle famiglie e nelle scuole: “I ragazzi indossano per lo più una maschera, e questa maschera va tolta. La famiglia deve smettere di credere di conoscere il proprio figlio, perché una volta uscito da casa, cambia pelle.”

Il libro è diventato uno strumento pedagogico nelle scuole, utilizzato per attività interdisciplinari e come catalizzatore per discussioni aperte sul tema del bullismo. L’impegno di Manes ha contribuito anche a importanti cambiamenti legislativi, anche se, come lei stessa ammette, “il cammino è ancora lungo, però l’importante è che si è presa a cuore questa situazione di disagio in cui versano tutti i giovani.”

Dopo un incontro al teatro di Caserta, Teresa Manes prosegue il suo tour di sensibilizzazione con una tappa significativa al Liceo Caccioppoli di Napoli, dove oggi alle 16.00 incontrerà gli studenti per condividere la sua esperienza e il suo messaggio di speranza e cambiamento.

La storia di Andrea e l’impegno di sua madre dimostrano come sia possibile trasformare il dolore più profondo in un’azione positiva per la società, combattendo il bullismo attraverso l’educazione, la consapevolezza e il dialogo aperto tra generazioni.