Gennaro Esposito, N’Ato Netturbino: “Fabbrichiamo la felicità non le guerre. L’università della strada è la verità”

Scritto da il 20 ottobre 2024

Gennaro Esposito, N’Ato Netturbino: “Fabbrichiamo la felicità non le guerre. L’università della strada è la verità”

Questa domenica mattina, Gennaro Esposito, “N’Ato Netturbino”, nuova creatura e opera dell’artista Felice Romano ha conquistato il pubblico di Radio Punto Nuovo.  Più che un’intervista è stato un percorso in cui Gennaro ha mescolato musica, sentimenti e una profonda riflessione sulla vita., offrendo uno sguardo unico nel suo universo artistico, dimostrando come la musica, la rabbia per le ingiustizie e l’amore per la vita possano coesistere in una miscela esplosiva di passione.

Il percorso affrontato ha avuto come filo conduttore le dieci canzoni del suo album Gennaro Esposito N’Ato Netturbino. Gennaro è uno spazzino non ordinario. Perchè spazza dall’animo le piccole cattiverie che però sono importanti perchè creano il presupposto per le grandi cattiverie .L’album è una sorta di “livella” moderna, con un messaggio di pace che invita alla riflessione sulla caducità della vita e sull’importanza di costruire legami positivi, piuttosto che alimentare conflitti. “Fabbrichiamo il bene, non le guerre,” è il messaggio che ha voluto trasmettere.

Riascolta da qui la prima parte della chiacchierata


Siamo partiti dal primo singolo che è anche in rotazione  Teng a Cazzimm,  un concetto che non si può esprimere a parole, una realtà che viene da esperienze profonde, legate all’umiltà e alla vita vissuta da chi non ha paura di sporcarsi le mani. La Cazzimm rappresenta la sua stessa essenza, un riflesso di quella “università della strada” che Gennaro considera la vera scuola di vita. “Non è nei palazzi dei potenti che si trova la verità, ma nella spazzatura,” ha dichiarato, rimarcando come siano le cose scartate e dimenticate a svelare il vero valore delle esperienze umane. Nel suo mondo, fatto di lavoro umile ma intriso di saggezza, tutto ciò che viene buttato può ancora servire a qualcuno, una metafora potente che racconta la dignità delle persone invisibili e il potenziale inesplorato delle piccole cose.

La Rabbia e l’Onestà di Gennaro Esposito – Gennaro non ha mai nascosto il suo carattere diretto e passionale. Durante l’intervista, ha più volte espresso un dissenso nei confronti della politica, denunciando l’ipocrisia di alcuni leader che, a suo dire, hanno tradito il popolo italiano. Con un tono crudo ma genuino, Gennaro ha dichiarato: “Io non mi scuso con loro. Per me restano quello che ho detto”. La sua è una rabbia che nasce dal desiderio di vedere un cambiamento reale, eppure, anche nel mezzo di questa indignazione, emerge un lato più dolce e riflessivo. Lo stesso Gennaro, capace di lottare per le ingiustizie, si rivela anche un romantico. Ha condiviso la storia dietro la sua canzone E allora vasame  una dolce dedica a una persona cara che non c’è più, simbolo di una memoria che vive tra le stelle. Per Gennaro, ogni canzone è una storia, una riflessione su ciò che resta dell’amore quando qualcuno se ne va, e “E allora vasame ” esprime proprio questo desiderio di mantenere un legame con chi non c’è più.

Un album che parla d’amore, rabbia e sogni – Gennaro Esposito unisce passione e professionalità, dimostrando di essere un artista a tutto tondo. La musica di Gennaro, arricchita da arrangiamenti raffinati è un mix tra tradizione partenopea e influenze moderne. La canzone È Niente” è un altro esempio della sua profondità emotiva: racconta di una persona sola che, nonostante l’assenza di compagnia, trova conforto nell’immaginazione e nella fantasia, una storia malinconica ma, allo stesso tempo, piena di speranza.

Riascolta da qui la seconda parte della chiacchierata

 

Il lato umano di un artista straordinario – Dietro la figura pubblica di Gennaro Esposito c’è un uomo che ama profondamente la sua terra, la sua gente e la musica. Nonostante il paragone con giganti della musica napoletana come Enzo Avitabile, Gragnaniello e Pino Daniele, Gennaro non si considera alla loro altezza, ma vede in questo accostamento un segno di apprezzamento per il suo tentativo di fare musica autentica e suonata. Rifiuta categoricamente di omologarsi ai trend attuali privilegiando un linguaggio musicale più intimo e vero.

Un altro aspetto che emerge è la sua riconoscenza verso i collaboratori che hanno contribuito a questo album. Con orgoglio e affetto, ha nominato i musicisti che hanno lavorato al progetto, tra cui Saverio Carpine e Antonio Ottaviano agli arrangiamenti, Giacomo Buffa al contrabbasso, Franco Porzi alle chitarre e Ivano Pezzi e Davide Frezza alla batteria. La loro professionalità ha contribuito a rendere questo disco un’opera collettiva di grande spessore artistico.

La musica come progetto di vita – Gennaro ha concluso l’intervista parlando della sua visione della musica: “L’evoluzione di un progetto è sempre volta ad avvicinare le persone al tuo messaggio, ma io non mi farò mai condizionare. La musica per me è autenticità.” Pur aperto al cambiamento, Esposito è fermamente deciso a non sacrificare mai la sua integrità artistica per seguire mode o tendenze.

L’intervista si è chiusa con un saluto affettuoso, un ringraziamento da  Radio Punto Nuovo per l’intensità emotiva e la sincerità che Gennaro ha portato negli studi. Con la sua voce vibrante e il suo spirito libero, Gennaro Esposito ci ricorda che la musica non è solo un mezzo di intrattenimento, ma una forma d’arte capace di ispirare, indignare e, soprattutto, unire le persone. Una voce che, come la spazzatura di cui tanto parla, trova valore proprio in ciò che gli altri tendono a dimenticare.


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