Campania, i ragazzi senza Stato

Scritto da il 28 agosto 2023

C’è un filo rosso che lega gli ultimi fati di cronaca avvenuto nella nostra regione: il dramma di Caivano, la violenza subita da due ragazzine vittime non soltanto del comportamento turpe di un gruppo di giovani, ma dell’ambiente nel quale sono nate e vissute. Il parco verde di Caivano è ancora un simbolo del degrado nel quale sono costrette a vivere centinaia di persone, ma purtroppo non è un fenomeno isolato: ci sono tante troppe Caivano nel resto della provincia e della città di Napoli, così come in tutta la Campania. Violenze, ferimenti, omicidi si sono moltiplicati negli ultimi mesi su tutto il territorio della regione, facendo registrare un aumento esponenziale dei reati anche in zone meno problematiche. In Campania insomma non esistono isole felici. Dinanzi a questo scenario la sensazione è che ancora una volta lo Stato abbia deciso di non giocare sino in fondo la sfida dell’alternativa per garantire un futuro dignitoso ai giovani e alle loro famiglie. Mentre i fondi annunciati con il Pnrr sono in gran parte bloccati e peggio ancora a rischio revoca, la scuola rimane un diritto negato per migliaia di ragazzi. Siamo la regione che continua ad avere un livello indegno di uno Stato civile per l’evasione scolastica; inutile anche parlare dei progetti che dovrebbero servire per garantire un livello di istruzione adeguato ai pochi ragazzi che riescono a frequentare la scuola nelle periferie urbane. Lo sport poi rimane un privilegio dei ricchi, perché frequentare una palestra, praticare uno sporto individuale o di squadra per un ragazzo costa: le società di calcio, pallavolo, pallacanestro, rugby, atletica richiedono rette mensili più e meno alto per le iscrizioni, monopolizzando per giunta l’uso di palestre e altri impianti sportivi pubblici. A Napoli, tanto per fare un esempio, il complesso sportivo di Ponticelli è stato concesso dal Comune gratuitamente ad alcune federazioni sportive e quindi alle società affiliate e ai loro tesserati. Perchè non si prevede un canone di locazione, oppure la possibilità di riservare in parte questi impianti alla fruizione gratuita di bambini e ragazzi avviandoli alla cultura dello sport?
Il triste primato infine la provincia di Napoli lo ha raggiunto per la presenza di istituti paritari: in alcuni comuni dell’entroterra il numero delle scuole private supera quello degli istituti pubblici.


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